Anche nei momenti più difficili la creatività può trovare nuove vie e stimoli. Lo sta dimostrando Daniele Vicari che, in attesa che si riaprano i set cinematografici, ha trovato un escamotage per poter girare nel rispetto di tutte le norme sanitarie e sindacali, ovvero a distanza e in smart working, il suo nuovo film Il Giorno e la Notte.
Insieme agli attori Dario Aita, Elena Gigliotti, Barbara Esposito, Francesco Acquaroli, Isabella Ragonese, Matteo Martari, Milena Mancini, Vinicio MarchioniGiordano De Plano e al produttore Andrea Porporati ha battuto il primo ciak di una storia che racconta la condizione di isolamento e restrizione che ha caratterizzato gli ultimi due mesi della nostra vita.

“L’idea di fare un film nonostante il lockdown e il distanziamento sociale, le mascherine e la paura del contagio nasce proprio dalla voglia di tradurre artisticamente questo momento, condivisa con i miei principali collaboratori e con un gruppo di attori e attrici che amo profondamente, per reagire creativamente alla paura – racconta il regista che ha scritto la sceneggiatura con Andrea Cedrola -. La paura di circolare liberamente, la restrizione della libertà, ci pone delle domande importanti offrendo drammaturgicamente una grande occasione di racconto: per esempio cosa accade ai nostri sentimenti in questa condizione? Cosa accade alle coppie se costrette dentro le pareti domestiche, senza possibilità di fuga?”.

Un “film domestico” basato sulle regole dello smart working, praticando una sorta di “smart filming”.Vicari, infatti, sta coordinando da casa il lavoro degli attori, a casa loro, con l’ausilio del direttore della fotografia Gherardo Gossi, della scenografa Beatrice Scarpato, delle costumiste Francesca e Roberta Vecchi. Anche loro supervisionano le rispettive aree di competenza da remoto, senza mai mettere piede fisicamente sul set, che corrisponde alle dimore degli attori, che effettuano anche le riprese. 
Un film corale e collettivo che fa uso anche di veri partner: tre coppie della storia su quattro lo sono anche nella vita e questo permette l’interazione nella recitazione. Il tutto quindi viene diretto a distanza, avvalendosi delle straordinarie opportunità date dalla tecnologia. Nei luoghi di residenza in cui si trovano in questi giorni, gli attori sono stati dotati di un Kit con il quale gestiscono la camera che li sta filmando, creando dunque un set dove essi stessi, sulla base di un progetto comune di regia, hanno campo libero.

La storia prende le mosse quando improvvisamente il telegiornale dà la notizia che è in corso un misterioso attentato chimico nella città di Roma. Tutti sono obbligati a serrarsi in casa. Nessuno può più uscire. Le strade osservate dalle finestre si svuotano. Che sta succedendo? Intanto le coppie asserragliate dentro le mura domestiche si trovano messe alle strette, in un confronto intimo e inesorabile che spesso è scontro, ma anche incontro, e che soprattutto porta a nuove consapevolezze.
Non un Istant movie, dunque, ma una storia vera e propria, di pura finzione, con le musiche originali di Teho Teardo, girata ai tempi del Coronavirus e destinata al pubblico domani.