Venezia riscopre il teatro musicale vivaldiano, ad oggi del tutto sconosciuto, e gli dedica il Vivaldi Festival che si svolgerà dal 19 giugno al 28 luglio tra la Chiesa della Pietà, la Chiesa di San Giovanni in Bragora, la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Palazzo Labia, Palazzo Giustinian Lolin, la Scuola grande di San Giovanni Evangelista e il Teatro Goldoni. 
Nato lo scorso anno in occasione dell’anniversario dei 1600 anni dalla fondazione della città lagunare, il festival sarà inaugurato domenica 19 Giugno, alle 20.00 alla Chiesa della Pietà,  da Juditha triumphans, l’oratorio composto da Antonio Vivaldi nel 1716 per celebrare la vittoria della Repubblica di Venezia sui Turchi. Composto su libretto in latino in due atti di Giacomo Cassetti e messo in scena per la prima volta proprio all’ Oratorio della Pietà di Venezia, Juditha triumphans devicta Holofernis barbarie è il solo oratorio sopravvissuto dei quattro da lui scritti e rappresenta uno dei vertici dell’enorme catalogo vivaldiano, di rara esecuzione per via di una scrittura musicale impervia e di difficile esecuzione.

Per tale evento il Vivaldi Festival ha  riunito un cast d’eccezione, che non mancherà di richiamare appassionati di musica barocca provenienti da ogni parte del mondo: Judith, la vedova ebrea, sarà interpretata dal contralto Luciana Mancini, Holofernes, capo dell’esercito assiro, dal contralto Silvia Alice Gianolla, Abra, ancella di Judith, da Marta Redaelli, Vagaus, scudiero di Holofernes, eunuco, dal soprano Roberta Invernizzi, Ozias, il sommo sacerdote, dal contralto Marta Fumagalli, con il Coro della Venice Monteverdi Academy istruito da Sheila Rech, l’Orchestra Lorenzo Da Ponte diretta da Roberto Zarpellon e la regia di Enrico Castiglione.
Il Festival nasce con la volontà di creare a Venezia un appuntamento permanente che ogni anno offra la riscoperta del suo patrimonio musicale, dalla musica concertistica a quella operistica del tutto ancora sconosciuta, attraverso la migliore prassi esecutiva dando spazio a diversi modi e stili di interpretare ed eseguire oggi Vivaldi: dal rigore filologico alle più recenti tendenze interpretative dei migliori strumentisti e solisti della musica colta.