L’accoglienza è fondamentale per capire chi siamo. Lo sottolinea Giulio Base nel film da lui scritto e diretto Bar Giuseppe con protagonisti Ivano Marescotti, Virginia Diop, Nicola Nocella, in onda in esclusiva su RaiPlay.
Un piccolo Presepe moderno, prodotto da Manuela Cacciamani di One More Picture con Rai Cinema, attraverso il quale l’autore reinterpreta in chiave odierna la sacra Famiglia attraverso una storia d’amore non dogmatica che ha volutamente lasciata aperta alle interpretazioni del pubblico, laico e non.

Per le riprese ha scelto una ruvida, suggestiva Bitonto ai confini con la Basilicata. Una frangia urbana di una Puglia che non ti aspetti, arcaica, lontana dalle solite immagini patinate, da cartolina, che sa cogliere le contraddizioni della modernità. E’ qui che l’anziano, schivo Giuseppe, vedovo con due figli adulti, gestisce il bar e la stazione di servizio d’una zona rurale. La giovanissima Bikira (nome che nel suo dialetto vuol dire vergine) è sbarcata da poco dall’Africa, Giuseppe la assume come cameriera. I due si innamorano creando grosso scandalo nel paese. E si sposano, nonostante il conflitto coi figli di lui. L’inaspettata, misteriosa gravidanza di lei metterà a dure prove la comunità.

Base ha voluto rileggere la ‘novella’ del falegname Giuseppe e della sua sposa, il loro essere ‘migranti’. “Gli esiliati, ieri e oggi, sopportano le stesse condizioni: l’angoscia di non essere accolti, cosa mangiare, dove abitare, con quale lavoro. Da figlio di migranti, assisto al degenerare delle loro speranze – spiega -. Ho tentato anche di dare una lettura laica dell’uomo Giuseppe, padre senza tempo, dai valori condivisibili dai credenti e non. La civiltà occidentale eredita millenni di riflessione dogmatica sulla Famiglia, eppure cosa ha a che vedere ‘quella’ famiglia di duemila anni fa con l’attuale e contraddittoria famiglia umana? Bar Giuseppe vorrebbe essere soprattutto una riflessione su questi temi. Le riflessioni talvolta aiutano a superare ciò che non si comprende”.