I tre film italiani in concorso a Cannes hanno ridato vigore al decotto cinema di casa nostra. Paolo Sorrentino con Youth, La gioventù sembra aver ritrovato la vena poetica e l’originalità dei suoi primi lavori.

Dopo il film premio Oscar che non ha convinto molti addetti ai lavori, stavolta il quarantacinquenne regista napoletano tende le corde dell’emozione affrontando il tema delle aspettative che si hanno in vecchiaia, da varie angolazioni, mai retoriche, lasciando spazio all’ironia che rende lievi i momenti più drammatici della storia.

Da eccellente scrittore Sorrentino conquista per i dialoghi perfetti, ma anche per la bellezza delle immagini, per la bravura degli attori scelti per dar vita a sentimenti profondi e semplici come l’amicizia, la fedeltà, la nostalgia, la frustrazione, la rassegnazione, il rapporto conflittuale con i figli, col lavoro, con l’amore.

Protagonisti due uomini alle prese con l’autunno delle loro vite. Un eccezionale Michael Caine, grande compositore e direttore d’orchestra, che ha gettato alle ortiche spartiti e bacchetta e non li vuol riprendere in mano neppure per la regina d’Inghilterra. Un altrettanto strepitoso Harvey Keitel, indomito regista che invece non vuol gettare la spugna e arranca per confezionare l’ultimo film, il suo “testamento”.
La bellissima e brava Rachel Weiz, figlia e assistente del musicista, mollata dal marito, che tenta di rimettere insieme i cocci della sua vita e del controverso rapporto col padre famoso e assente. Un’ esilarante Jane Fonda nei panni (e con tutte le rughe) di una vecchia star ancora sulla breccia e senza peli sulla lingua.

Spettacolare la fotografia dei paesaggi svizzeri, del datato superlussuoso hotel delle terme dove, tra massaggi e bagni ristoratori, i due vecchi amici fanno i conti col presente e col passato, senza mandarsele a dire.
Sorrentino sembra dunque aver ritrovato la giusta via per un cinema che piaccia anche al grande pubblico. Meglio se saprà sgombrarla dai troppi riferimenti alle opere del compianto Fellini, che irrompono prepotenti anche in questo film.