“6 gradi” dal 5 al 17 marzo al teatro Sala Umberto di Roma

L’intelligente e esilarante comicità partenopea di Giobbe Covatta e Vincenzo Salemme torna di scena nella capitale per far sorridere e riflettere. Al teatro “Sala Umberto” debutta il 5 marzo Covatta con Mario Porfito e Ugo Gangheri in 6 Gradi. Lo segue a ruota Salemme il 7 marzo all’Ambra Jovinelli, con il suo …e fuori nevica, regista dei super collaudati Giovanni Esposito, Mario Porfito, Francesco Procopio e Andrea Di Maria.

Dopo 7 (come i sette vizi capitali) e 30 (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo) Giobbe Covatta ora mette in scena  il numero 6, anche questo dal forte significato simbolico: l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Lo spettacolo è collocato nel futuro, in diversi periodi storici nei quali la temperatura media della Terra sarà aumentata da uno fino ai sei gradi. Protagonisti delle varie epoche saranno i nostri discendenti (figli, nipoti o pronipoti) che avranno ereditato il nostro patrimonio economico, sociale e culturale e, soprattutto, il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato.

Il comico napoletano con la solita collaudata comicità e ironia,  si chiede come sarà il mondo con l’aumento della temperatura. Certo l’uomo non perderà il suo ingegno dando vita a stravaganti invenzioni scientifiche, ma anche sociali e politiche, affidate sul palco a personaggi di grande verve comica indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni. Un’occasione di divertimento, ma anche per considerare che la fine del mondo, prevista per il 2012, potrebbe essere solo stata rimandata di… 6 gradi!

Anche Salemme punta sul clima con …e fuori nevica (alla Sala Umberto dal 7 al 24 marzo) la commedia che lo portò al successo nazionale, di cui stavolta si limita a curare la regia. In scena salgono Enzo (Andrea De Maria) musicista di scarso livello, Cico (Giovanni Esposito) affetto da una strana forma di autismo e Stefano (Francesco Procopio) il ‘normale’, ossessionato da un eccessivo senso di responsabilità. Tre fratelli a cui la madre scomparsa recentemente lascia una bella eredità da dividere ad una condizione: Enzo e Stefano dovranno prendersi cura per sempre del loro fratello sfortunato Cico. Due atti comici, giocati sulle difficoltà di una convivenza coatta e sull’incompatibilità di tre caratteri così diversi tra loro.

«A Napoli questa commedia è diventata un vero e proprio cult – spiega Salemme -, che conoscono e amano grandi e piccini, e quelli che bambini erano quando l’ho scritta e rappresentata per la prima volta. Per alcuni di loro si è creato un legame quasi familiare con i personaggi di questa storia e con gli attori che li interpretavano allora. Ma io credo fermamente che …E fuori nevica abbia un valore che va al di là degli artisti che l’hanno resa famosa».