Il corto Naik, prodotto dalla Henea di Daniele Muscariello, è pronto per i Festival internazionali perché è stato girato in inglese e pensato per il mercato estero. Abbiamo parlato con il regista Mauro Russo e con il produttore Daniele Muscariello, e ci hanno raccontato le loro impressioni rispetto a questa nuova esperienza professionale.

Naik vuole sembrare ambientato negli Usa ma in realtà è stato girato in Puglia. L’idea nasce a Los Angeles sul set di un videoclip di Fabio Rovazzi.

Quando Mauro Russo mi ha fatto la proposta di questo short-movie – racconta Muscariello – l’ho trovato immediatamente interessante e originale, anche per il messaggio di sensibilizzazione come denuncia contro i sistemi tecnologici di altissimo profilo tipici della nostra società. Questo nuovo lavoro è stato realizzato in maniera cinematografica seria e professionale utilizzando tutti sistemi tecnologici e strumentazione di altissimo profilo.  Il cast è davvero interessante, gli attori sono stati molto bravi.

Ritengo di aver fatto un ottima scelta ad accettare la proposta di Mauro Russo perché oltre ad essere stata un esperienza positiva perché si è lavorato in un clima sereno con dei professionisti, prodotti del genere in Italia se ne vedono pochi; in particolare ringrazio il direttore della fotografia Stefano Tramacere perché ha dato una fotografia al corto di altissimo prestigio. Verrà distribuito nei Festival in tutto il mondo perché è in lingua americana, ma avremo piacere di vederlo distribuito anche in Italia.

Naik parte come una commedia teen anche se prevalentemente è un horror che si avvicina al cinema di fantascienza. Racconta di un ragazzo nerd interpretato da Haroun Fall che vive con la madre ubriacona, non ha altri riferimenti se non lei perché il padre li ha abbandonati. Per inseguire i suoi sogni materiali ruba i risparmi della madre per comprare delle scarpe nuove e tecnologiche.

Tra le curiosità del corto: il regista Mauro Russo stava girando il videoclip di Fabio Rovazzi a Los Angeles, e un giorno il cantante si è presentato con delle scarpe che si chiudono a comando con un applicazione. Da li è nata l’idea del corto.