Ricordando il grande Ennio Morricone appena comparso, il cinema italiano è tornato a vivere,in diretta dall’ arena del Museo Maxxi di Roma, per la consegna dei Nastri d’Argento, i premi del Sindacato Giornalisti Cinematografici, nella serata trasmessa da Rai Movie e condotta da Anna Ferzetti, che finalmente sigla la riapertura del cinema con tutta la sua vitalità e la sua voglia di ricominciare. “Ci mancherà la colonna sonora della nostra vita” sottolinea l’attrice dando il via alle premiazioni affiancata dalla presidente del Sngci Laura Delli Colli.
Sei Nastri vanno al più votato, Pinocchio, premiato anche per la regia di Matteo Garrone e lo splendido Geppetto di Roberto Benigni, ma è Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo a sorpresa il miglior film di questa 74° edizione, che vince 5 Nastri su 9 candidature. “Ha reso squillante il suono dell’Italia nel mondo” ha salutato il grande compositore scomparso Roberto Benigni ritirando il premio come miglior attore non protagonista del film Pinocchio che conquista un Nastro anche per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini), il sonoro (Maricetta Lombardo) e i costumi di Massimo Cantini Parrini, che riceve il premio anche per Favolacce, il film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino con l’Orso d’Argento, che ottiene 5 Nastri, oltre al miglior film, anche per la sceneggiatura, degli stessi D’Innocenzo, per il produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per Hammamet), la fotografia (Paolo Carnera) e per i costumi.
Fa il bis Pierfrancesco Favino che per il secondo anno consecutivo, dopo Il Traditore nel 2109, ritira il Nastro come miglior attore protagonista per Hammamet, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi la sua straordinarie capacità mimetiche e interpretative “Nessun premio è scontato – sottolinea l’attore-, la mia felicità è macchiata dalla perdita del ’suono’ del cinema”. Il voto dei Giornalisti Cinematografici ha poi premiato il talento di Jasmine Trinca, migliore attrice protagonista (La Dea Fortuna di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri ed è anche premiato per il ‘cameo dell’anno’ a Barbara Alberti) e di Valeria Golino migliore attrice non protagonista (5 è il numero perfetto film d’esordio di Igort e Ritratto della giovane in fiamme di Cèline Sciamma).
Nell’ambito della commedia, è Figli di Giuseppe Bonito il film dell’anno che ha ottenuto riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice di commedia) e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia). Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.
Oltre alla miglior attrice protagonista, La Dea Fortuna conquista anche i premi per la musica, con il Nastro a Pasquale Catalano per la miglior colonna sonora, in cui spunta anche la voce di Mina, (ex-aequo con Brunori Sas per Odio L’Estate) e per la miglior canzone con Che vita meravigliosa scritta e interpretata da Diodato.
Il Nastro dell’Anno va a Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film, il Nastro d’Oro va a Vittorio Storaro, il Nastro alla carriera a Toni Servillo, a Claudio Santamaria il Premio Nino Manfredi. Al regista spagnolo Pedro Almodòvar va il Nastro d’Argento europeo a quarant’anni dal suo esordio cinematografico per Dolor y Gloria.