Un horror coatto. Così Corrado Guzzanti definisce Dov’è Mario? La commedia comico-ironica in lieve salsa thriller che lo riporta dopo tre anni in tv, su Sky Atlantic HD, dal 25 maggio alle 21.10 per quattro puntate.  Un esperimento, che mescola sit com, fiction, satira, scritto con Mattia Torre, in cui il cinquantunenne  attore romano si sdoppia, trasformandosi a corrente alternata, al risveglio dal coma dopo un grave incidente stradale, da fine intellettuale radical chic a triviale comico di avanspettacolo.

Stufo dei suoi soliti sketch, Guzzanti sforna un moderno dottor Jekyll e mister Hyde e, da bravo ricercatore delle miserie umane, fa una satira feroce e molto divertente sul mondo degli intellettuali, oggi un po’ fuorigioco, trattati da azzeccagarbugli, che l’esplosione dei talk show ha reso molto salottieri. Insomma, una sorta di requiem per raccontarne la crisi.  E non a caso il suo personaggio di Mario Bambea, ha occhiali e pettinatura che ricordano nettamente un noto critico d’arte diventato famoso per le violente sfuriati in diretta tv.

Non lo ammette ma, a nostro avviso, punta anche pesantemente il dito su una certa televisione vuota di valori e assai sguaiata, che vomita varietà sempre più sbrindellati e omologati, confezionati per trasformare pian piano, negli anni, gli spettatori in una sorta di cerebrolesi. Come accade a Bizio, il suo secondo personaggio, che quando si trasforma da scrittore impegnato in crisi in attor comico di serie b, riconquista la gloria sciorinando dal palco battutacce e barzellette di bassa lega. Guzzanti lo definisce un racconto morale, ma non moralistico. Con tanto di preveggenza sull’avvento dell’attuale governo (l’ha scritto tre anni orsono), che si presta parecchio alla satira e che lui ha messo in metafora.