Una storia di formazione con protagonisti due adolescenti americani che, insieme alle loro famiglie composte da militari e civili, vivono in una base militare americana in Italia. Attorno a loro ruotano le vicende di We are who we are, la prima serie tv diretta dal regista Luca Guadagnino in onda dal 9 ottobre in prima serata su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV. Otto episodi prodotti da Sky con HBO, scritti da Paolo Giordano e Francesca Manieri insieme a Guadagnino, interpretati da un cast giovane formato da Chloë Sevigny, Jack Dylan Grazer, Alice Braga, Jordan Kristine Seamón, Spence Moore II, Scott Mescudi, Faith Alabi, Francesca Scorsese, Ben Taylor, Corey Knight, Tom Mercier e Sebastiano Pigazzi, Beatrice Barichella, in cui si parla di amicizia, di primi amori e di tutti i misteri dell’essere un adolescente. Una storia che ogni giorno si ripete in ogni parte del mondo, ma che in questo caso avviene in un piccolo scorcio di Stati Uniti in Italia.


Grazerinterpreta Fraser, un quattordicenne timido e introverso, che da New York si trasferisce in una base militare in Veneto con la madre Sarah (Sevigny) e la sua compagna Maggie (Braga), entrambe in servizio nell’esercito statunitense. Mercierè Jonathan, l’assistente di Sarah. Seamóninterpreta Caitlin, un’adolescente apparentemente spavalda e sicura di sé che vive da anni con la sua famiglia nella base e parla italiano. Rispetto al fratello maggiore Danny (Moore II) ha un rapporto più stretto con il padre Richard (Mescudi) che con la madre Jenny (Alabi), con la quale la comunicazione è più difficile. Caitlin è la figura cardine del suo gruppo di amici, di cui fanno parte Britney (Scorsese, figlia di Martin), una ragazza schietta, arguta e sessualmente disinibita, Craig  (Knight), un allegro e bonario soldato di circa vent’anni, Sam (Taylor), il geloso ragazzo di Caitlin che è anche il fratello minore di Craig, Enrico (Pigazzi), uno spensierato diciottenne del Veneto che ha un debole per Britney, e infine Valentina (Barichella), una ragazza italiana.

Fraser, 14 anni, si trasferisce in una base militare statunitense in Veneto. Qui conosce la coetanea Caitlin che abita proprio davanti a lui. Entrambi vivono un periodo di confusione riguardo ai loro desideri e ad ogni aspetto della loro identità. Stringono un forte legame, si supportano a vicenda e fingono di stare insieme per evitare le pressioni dei coetanei e del mondo esterno. Mentre Caitlin mette in discussione il suo lato femminile interrogando una possibilità di mascolinità, Fraser ha una cotta per un ragazzo più grande, Jonathan, collaboratore di sua madre Sarah. Le prime esperienze amorose avranno un effetto dirompente nelle loro vite.

“Tutto è nato nel gennaio 2017 quando mi tornò in mente l’infanzia di Amy Adams, l’attrice mi aveva raccontato anni fa che, essendo figlia di un militare, era nata e cresciuta per alcuni anni nella base americana Ederle di Vicenza – racconta Guadagnino -. Quel ricordo mi portò a immaginare un gruppo di soldati espatriati all’estero con le loro famiglie. Un microcosmo di militari che ricrea la propria America fuori dai confini del proprio Paese, per esempio in Italia…”.