Certo il mondo di internet ha sicuramento cambiato il nostro approccio all’arte, nel suo senso più ampio del termine: musica e video in streaming, tour virtuali di musei e opere d’arte disponibili per essere contemplate e analizzate anche a distanza. Con lo scoppio dell’emergenza Covid e a seguito delle restrizioni ai movimenti decise dal governo, si è registrato un aumento significativo di connessioni a piattaforme di contenuti video (YouTube sopra a tutti, seguita da Netflix e altri servizi di streaming). Ma non è solo intrattenimento e passatempo: internet in questo momento permette a molti di continuare la loro professione, anche per chi lavoro con la cultura.

Sono molti gli artisti infatti che hanno deciso di investire il proprio tempo per mostrarsi ai loro fan e dedicare del tempo condividendo musica, letture o dibattiti attraverso video e social. E inizia così un periodo di dirette Instagram o Facebook, di condivisione di video YouTube e di un generale aumento degli abbonamenti alle piattaforme di streaming. Ma non dimentichiamo nemmeno l’iniziativa del governo, Solidarietà Digitale, che ha lo scopo di fornire ai cittadini in quarantena servizi digitali come streaming, connessioni veloci, ebook, giga e molto altro. Sono moltissime le aziende e le case editrici che hanno aderito all’iniziativa, per fornire a tutti i cittadini la possibilità di continuare a fare cultura anche a distanza.

Ma non solo: anche concerti, spettacoli e salotti letterari si svolgono a distanza, aiutati naturalmente dalla tecnologia. E se da una parte molti salutano queste iniziative positivamente, nella speranza che possano aiutare a dare sollievo alle persone, molti guardano a ciò che sarà il post-emergenza. Purtroppo una data di riapertura di teatri, cinema, festival e concerti non c’è ancora, e tutte le persone coinvolte e che lavorano nell’industria culturale non sanno quando potranno tornare operativi. In fondo, la cultura attraverso il digitale non dà lavoro a tutti.

E se in altri paesi d’Europa, come la Norvegia, si è sperimentato un concerto drive-in per permettere alle persone di godersi lo spettacolo mantenendo però la distanza di sicurezza, c’è chi vede nella digitalizzazione completa il futuro della cultura, soprattutto se, come si prevede, la convivenza con il virus durerà ancora per molti mesi. E in questo senso si inserisce anche la scuola, con la didattica a distanza prolungata anche per il prossimo anno scolastico. Questo però prevede anche l’infrastruttura adatta, con reti molto più potenti di quelle disponibili ora e con connessioni sicure anche nei router, oltre alla possibilità per tutti di accedere a dispositivi connessi ad internet. 

Lo streaming di lezioni, concerti, spettacoli o qualunque altra forma culturale non può però soppiantare l’esperienza diretta, soprattutto per i giovani, i quali devono ancora scoprire ed esplorare il mondo in tutte le sue forme. E dunque ci auguriamo che questa diffusione di massa di opere culturali online sia il modo per mantenere viva l’arte in questo periodo, ma che ben presto si possa tornare a fruire della cultura dal vivo! 

di Stefania Grosso – Techwarn