La truppa dei cineasti quarantenni vince un’altra battaglia in nome della commedia italiana. Dopo Pif è ora la volta di Edoardo Leo con l’esilarante commedia Che vuoi che sia, prodotta dalla premiata ditta Lucisano con Warner che dal 9 novembre la distribuirà su quasi 400 schermi.
Ineccepibile come sempre la scelta dell’attore e regista romano dei compagni da dirigere e affiancare sul set, come Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Massimo Wertmuller, Marina Massironi, Bebo Storti, perfetti nei loro ruoli amaramente comici, mai sopra le righe.

Con Alessandro Aronadio, Marco Bonini, Renato Sannio, Leo sceglie anche stavolta la linea comica per puntare il dito sulle storture della società, dalla precarietà del lavoro all’uso sempre più compulsivo e distorto dei social network. E chiede al pubblico: “Quanto vale la vostra intimità? Per 250 mila euro fareste entrare il web nella vostra camera da letto?” convinto che la rete equivalga a una sorta di “invasione degli imbecilli”. E’ proprio quello che spingerà lui, ingegnere informatico disoccupato e la sua tenera compagna (Foglietta), insegnante precaria e fricchettona a rischio continuo di licenziamento, vogliosi di mettere al mondo un figlio che economicamente non possono permettersi, a lanciare una proposta indecente: promettere all’immenso popolo di Internet di postare il video di un loro amplesso se risponderanno generosamente al crowdfunding da lui lanciato. Che ben presto supererà le migliaia di euro, trasformandoli in ben pagati divi da discoteche e talk show, col dubbio però se sia giusto o sbagliato svendere la propria privacy per realizzare finalmente i propri sogni.

“La commedia ci deve disturbare un po’, anche se fa ridere – spiega Leo, presentando il film nell’ Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni di Roma -. Il protagonista non è un vincente simpatico, come i grandi stronzi dei classici film all’italiana. Questo tema era perfetto, con la giusta cattiveria, contemporaneo ma classico, per mostrare come il senso del pudore si sia spostato in avanti. Dov’è il confine? A volte è una cifra che ti fa confrontare con cosa pensi di te, del tuo compagno. Nessuno ha la ricetta per fare una foto esatta della realtà, ma ho 44 anni e vedendo la situazione di tanti miei coetanei questa è purtroppo la realtà”.

L’oscura massa della rete non ha confini, sostengono in coro i protagonisti del film, ci sono tanti movimenti che possono portare al paradossale. E’ una specie di mostro che può distruggerti o salvarti la vita. Oggi i ragazzi hanno una seconda identità nei social, una legge di protezione c’è, ma non lo sanno, bisogna insegnar loro a usarli in maniera etica. “La pornografia amatoriale ha gran seguito- sostiene Foglietta-, le donne sono sempre le più penalizzate e come madre sono terrorizzata dal cyber bullismo che ti mette alla berlina davanti a milioni di persone.
“Il social è un contenitore – taglia corto Leo -, il contenuto lo metti tu, decidi tu come, cosa e quanto rendere accessibile la tua vita”.