Essere genitori significa confrontarsi quotidianamente con le conseguenze di pregi e difetti su creature non ancora in grado di esprimere chiaramente i loro sentimenti. Fausto Brizzi ce lo mostra dando voce a chi non ce l’ha nel film Bla Bla Baby,tenerissima emoltodivertente commedia per tutta la famiglia con protagonisti Alessandro Preziosi, Matilde Gioli, una decina di strepitosi neonati e un ottimo cast con in testa Maria Di Biase, Chiara Noschese, Cristiano Caccamo, Massimo De Lorenzo, prodotta da Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi con Rai Cinema, da vedere solo nelle sale dal 7 aprile.
Con gli sceneggiatori Paola Mammini, Simone Paragnani e Mauro Uzzeo, il regista romano si è dunque messo dalla parte di un gruppetto di piccolissimi, che guardano i loro neogenitori tentare in tutti i modi di fare le cose per bene, per poi sbagliare sempre tutto, immedesimandosi nel punto di vista di quegli esseri che sono specchio di chi li ha messi al mondo. E facendoli parlare. A sentirli esprimersi come adulti sarà solo il maestro del nido (Preziosi) che accoglie ogni giorno i figli dei dipendenti di una grande azienda. Lui tenterà di sfruttare questo suo strano “superpotere” per conquistare una mamma sigle in carriera (Gioli) e sventare con l’aiuto degli infanti un truffa colossale.  

Sulla scia di commedie americane anni ’80 come Senti chi parla, Mamma ho perso l’aereo, Brizzi ha trasformato cinque coppie di gemellini identici in neonati terribili, esilaranti e intuitivi, con una perfetta capacità di linguaggio e un coefficiente intellettivo da Nobel grazie all’uso di effetti visivi che li faranno parlare come gli adulti. Una manciata di spericolati bambini che giudicano i genitori, si prendono gioco di loro, cercano di far capire il loro bisogno di essere ascoltati. E magari, capiti.
Girare con bambini e animali solitamente è la cosa più difficile che possa capitare al cinema, ma lavorare con una decina di poco più che neonati è stata per tutti un’impresa a dir poco epica. “Avevano appena imparato a stare in piedi, i primi passi li hanno mossi sul set, invece di ciak gridavo ‘catturateli’ – racconta Brizzi presentando il film a Roma con il cast-. Ho girato come un documentario, stando in agguato con la troupe per filmare, quando te lo permettevano, le loro espressioni e i loro movimenti, indispensabili sono stati comunque i trucchi meccanici digitali, e il doppiaggio, come nei cartoni animati”.

“Mi sono riconosciuto nel personaggio, ho rivissuto la mia esperienza di padre ventenne, sono stato dispettoso coi bambini del film per farli piangere – racconta Preziosi -, i miei figli hanno imparato presto a non prendermi troppo sul serio, a farmi scherzi”.
“Non sono ancora mamma ma ho cresciuto i miei fratelli – confessa Gioli-,i bambini sono un pozzo infinito di ispirazione per un attore, hanno una spontaneità naturale tutta da copiare”.
“Volevo far giudicare il mondo frettoloso degli adulti ai bambini – conclude il regista-, dire di dar loro più attenzione, non sappiano cosa accadrà in futuro ai piccini abbandonati davanti agli i-pad, facciamoli giocare di più”.