Sembra incredibile che si possa raccontare l’umanità di un banchiere. Eppure Giacomo Campiotti lo fa nel film Ennio Doris, C’è anche domani tratto dal libro autobiografico del “banchiere gentile”, interpretato da Massimo Ghini, prodotto da Movie Magic International e da Medusa, che lo porterà in 150 sale il 5, 16 e 17 aprile. In tempi tanto pesanti fa bene assistere a questa specie di tenera favola che invita a credere nell’esistenza di valori fondamentali, dimenticati dal mondo.
“Lo conoscevo poco e avevo qualche pregiudizio su di lui – racconta Campiotti – Poi ho visto varie sue interviste, ho letto il suo libro e ho incontrato la sua famiglia. Ho capito che questa persona aveva qualcosa di speciale. Questa è la storia di un grande sogno che si è realizzato. Ennio veniva da una famiglia povera, ma non misera, che conosceva il valore delle cose. Ha sempre avuto una sua etica. È stato un grande imprenditore, ma anche un marito, un padre e un amico. Un uomo carismatico. Per me era importante far vedere da dove veniva e chi era: un ragazzo sognatore che ha mantenuto il timone fermo”.

Per interpretare Ennio bambino ha scelto Antonio Nicolai, Ennio ragazzo è Daniel Santantonio. Nel ruolo della moglie Lina c’è Lucrezia Lante della Rovere, il figlio Massimo è Eugenio Franceschini. Nel cast anche Luigi Diberti, Maurizio Donadoni, Emma Benini, Giulia Vecchio, Carlo Favero, Alice De Zan, Alessandro Bertolucci.
“Questa storia ha dello straordinario perché non è il frutto di una sceneggiatura inventata – dice Ghini –  Non sapevo nulla di Ennio Doris e poi sono anche negato sul tema della finanza. Mi ha fatto piacere raccontare l’umanità di quest’uomo”. “L’ho conosciuto che avevo solo 15 anni, eravamo entrambi sognatori e quando parlavamo di futuro ci brillavano gli occhi – ricorda la moglie -. La nostra è stata una grande storia d’amore. Il suo incontro con Silvio Berlusconi a Portofino è stata la svolta della vita perché erano due giganti”.
“E’ un film sulla memoria del nostro paese e di un certo tipo d’Italia che non c’è più. Ora sono tutti molto più individualisti – sottolinea Lucrezia Lante -. All’inizio avevo un pregiudizio verso questo mondo fatato e questa donna che mi sembrava anacronistica, ma Ennio e Lina andavano di pari passo invece. È stata una famiglia che ha avuto una visione e ha saputo guardare al futuro”.
Nel 2008 in piena crisi economica, insieme al suo socio Silvio Berlusconi, decise di rimborsare 11 mila clienti che avevano acquistato titoli della Lehman Brothers con 120 milioni di euro. Nessuna banca lo aveva mai fatto prima di lui.