Dal 29 giugno nei cinema

Transformers: Dark of the Moon, terzo episodio della saga prodotta da Steven Spielberg, scritto da Ehren Kruger e diretto da Michael Bay arriva da mercoledì 29 giugno nelle nostre sale in 3D. Shia LaBeouf è per la terza volta il protagonista Sam Witwicky. Cambia invece la sua compagna, non più Megan Fox ma l’inglese 24enne Rosie Huntington-Whiteley nel ruolo di Carly. Ritroviamo Tyrese Gibson nei panni dell’inossidabile Sergente Epps, Josh Duhamel in quelli del Maggiore William Lennox, John Turturro nel ruolo dell’agente Simmons, Patrick Dempsey nel ruolo del capo di Carly esperto d’auto di lusso. Nel cast anche un superironico John Malkovic nei panni del maniacale capo di Sam e Frances McDormand, integerrima capo dell’Intelligence. A Kevin Dunn e Julie White ancora il compito di interpretare i surreali genitori di Sam.

Quasi duecento milioni di dollari spesi per due ore e mezza di spettacolari effetti speciali, con i robot alieni che sgretolano grattacieli riportando alla mente il reale disastro delle torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Immagini di repertorio miste alla finzione riportano lo spettatore all’allunaggio del 20 luglio 1969 durante il quale, nel film, i cosmonauti compiono anche una missione segreta, nota solo ai vertici della Nasa: ispezionare un’astronave aliena schiantatasi sul lato nascosto della luna nella quale troveranno un enorme robot all’apparenza distrutto. Quarant’anni dopo troviamo Sam Witwicky, geniale laureato premiato con medaglia dal presidente Obama ma, malgrado ciò, disoccupato cronico a caccia di un lavoro per soddisfare le aspettative di mamma, papà e della biondissima fidanzata mozzafiato Carly, testimonial del fighissimo manager che la ricopre di costosissimi doni, tra cui una rampante mercedes da duecentomila dollari.

Sam accetta di consegnare la posta in una multinazionale quando viene chiamato ad aiutare gli Autobot nella lotta contro i Decepticon, il loro vendicativo capo Megatron e Shockwave, spietato governatore del pianeta Cybertron. La meccanica, parte fondamentale della saga dei Transformers è come sempre curata nei minimi dettagli, rappresenta l’idea centrale intorno alla quale ruotano tutte le vicende.  Tra le fila degli Autobot, composte dal leader Optimus Prime, dal suo predecessore Sentinel Prime, dal fedele Bumblebee, guardiano di Sam che si trasforma in una Chevrolet camaro, lo specialista in armi Ironhide, i gemelli Skids e Mudflap, Ratchet, Sideswipe, entrano la Mercedes-Benz E550, la jeep Rollbar, tre Nascar e la Ferrari 458 Italia.

Tra le fila dei Decepticon, accanto all’indiscuso leader Megatron c’è il devastante Shockwave. Starscream, a capo delle macchine volanti, si trasforma in un F-22 Raptor. I primi godibili tre quarti della pellicola sono scritti all’insegna dell’ironia, che culmina nei divertenti ruoli interpretati dagli strepitosi John Turturro e John Malkovic. Troppi (per noi) invece i circa quaranta minuti di battaglia estrema con inevitabile happy end e gli sdolcinati messaggi dei buoni che alla fine hanno sempre la meglio sui cattivi.