Taka Ichise sta divendando un vero e proprio franchise per l’Asian Horror, ma la sua produzione sfiora ormai la catena di montaggio e l’errore è dietro l’angolo. Difettoso ed incollato ci appare infatti il secondo horror distribuito dalla neonata Timecode, Premonition (Yogen), tratto da una serie a fumetti e realizzato dal regista Norio Tsuruda cresciuto sui documentari per la tv e sperimentato sul genere horror con Ringu 0: Birthday, prequel del noto successo internazionale. Ad avere le premonizioni è un padre di famiglia che vede morire sotto i suoi occhi la figlioletta in un incidente stradale. Poco prima dell’impatto Hideki Satomi (Hiroshi Mikami) si trovava fuori dalla sua vettura, stava facendo una telefonata in una cabina, quando un ritaglio di giornale dai contorni oscurati cattura la sua attenzione: al centro della pagina c’è un articolo di cronaca nera che riporta la notizia dell’incidente stradale che di lì a poco causerà la morte della figlia. A lungo Hideki non potrà far altro che scrivere di disastri che dovranno accadere, non potendo, o non volendo far nulla per intervenire, anche perché ad osservare le altre persone che hanno tentato di cambiare il destino in base alle premonizioni del “Giornale della morte” non viene certo l’idea di provarci.

Evitando l’ormai inflazionata formula del “fantasma vendicatore” la coppia Tsuruta/Ichise si basa sulla decostruzione psicologica del protagonista, sempre più invischiato in un inferno di visioni e di morte. Inevitabilità e fatalità sono gli elementi chiave di una vicenda che stenta a prendere un ritmo che possa coinvolgere e avvincere. La recitazione è a volte stentata e la tensione non raggiunge mai livelli accettabili per un film di genere. Un paio di sussulti non valgono il prezzo. Oltretutto il finale si diluisce in una confusa e ripetitiva sequenza di flashback e flashforward piuttosto stancante per la sua durata e la dissennatezza delle conclusioni. Salviamo una sequenza, quella in cui il protagonista trova una collezione di videocassette contenenti gli ultimi giorni di vita di un altro abbonato al “Giornale della morte”. La numero uno racconta l’inizio della sua disavventura e la scelta della ripresa video, la numero trentadue, l’ultima della serie, mostrerà dove l’uomo è andato a morire, letteralmente consumato dal male che ha tolto dal mondo, salvando le vittime predestinate dalla loro fine. Peccato che non si sia riuscito a dare una forma ed una visione affascinante ad un’idea tutto sommato originale. Premonition tradisce le aspettative di una genere ad alta tensione su cui Ichise ci ha ormai viziato.

di Alessio Sperati