Per Mr Turner, il suo secondo film in costume, Mike Leigh ha scelto di raccontare un quarto di secolo della vita del pittore romantico britannico dell’Ottocento nel periodo della sua furia creativa di paesaggista. La pellicola, in questi giorni nelle sale con Bim, magnificamente interpretata da Timothy Spall, (Miglior Attore al Festival di Cannes), affiancato da Marion Bailey, Doroty Atkinson, Paul Jesson, racconta il rapporto difficile e conflittuale tra un comune mortale e la sua arte, tra la sua fragilità e la sua forza.

Lo scontroso, umorale, egoista William Turner si immerge nella natura per catturare le immagini che fisserà poi sulla tela, arrivando persino farsi legare all’albero maestro di un vascello nel mare in tempesta per provare emozioni forti. Schivo nei rapporti umani col padre-aiutante, che presto lo lascerà, con la fedele governante, docile ai suoi fugaci sfoghi sessuali, con la madre delle sue due figlie illegittime. Caustico con i nobili. i potenti uomini d’affari e i critici che valutano, non sempre benignamente, la sua arte alla Royal Academy. A fargli riscoprire la bellezza della donna, una vedova locandiera del villaggio marino in cui si reca a dipingere, che resterà discretamente al suo fianco fino alla fine.

Per meglio ritrarne la personalità, Leigh ne sottolinea la diffidenza e l’acuta curiosità verso le novità del progresso. Puntando anche sulla stupefacente fotografia di Dick Pope, che è di per sé un quadro tra i quadri e racchiude tutta la poetica di Leigh, riuscendo anche a farci simpatizzare per un uomo come Mr Turner, per molti versi esecrabile.

Cosa l’ha spinta a raccontare proprio questo pittore?
I suoi quadri, il suo modo di dipingere. Ho voluto contrapporre l’ artista magnifico all’uomo normale, coi suoi difetti, tra le difficoltà della vita reale.

E’ come se avesse voluto sfidarlo con le meravigliose immagini della natura che impreziosiscono la pellicola
La fotografia è un mezzo per spiegare in cose consisteva la sua pittura. E’ un omaggio a Turner, alla sua arte, ma resta un film. Non parto con l’intenzione di fare un capolavoro, ho aspirato a trovarmi nelle sue condizioni di lavoro ma il cinema è un mezzo diverso dalla pittura.

Cos’è cambiato rispetto ai suoi precedenti lavori?
Qui i tempi sono più dilatati, la struttura narrativa si estende nell’arco di 26 anni, è più legata ai fatti, più “impressionista”. Ho puntato la macchina da presa su di noi, che cerchiamo di essere artisti, con tutta la fatica che questo comporta. Toccare la gente nel profondo, farle cogliere la sublime bellezza e insieme la spaventosa tragedia dell’essere a questo mondo non è da tutti.

Turner c’è riuscito
E’ stato un gigante tra gli artisti del suo tempo, risoluto e intransigente, rivoluzionario, abile nella tecnica, visionario e lungimirante, nonostante fosse un uomo eccentrico, anarchico, vulnerabile, inaffidabile, a volte rozzo.

Anche il suo film è stato ben accolto da un vasto pubblico
Non so come si fa a fare un film con gli ingredienti giusti, non conosco i segreti del marketing, ma Turner nasce per un pubblico di nicchia e invece è stato molto apprezzato. Evidentemente si è creata la giusta alchimia.

Un vero artista teme la modernità?
E’ vero che Turner fosse affascinato dall’avvento della fotografia e avesse colto le implicazioni che avrebbe comportato per la sua pittura, anche se lui aveva già compiuto la sua rivoluzione con l’impressionismo

Come si è documentato?
Jacqueline Riding mi ha aiutato a selezionare tra la giungla di informazioni, assorbirle, farle mie. La Tate Gallery di Londra ci ha aperto le porte del suo archivio per osservare oltre alle opere i suoi scritti, le tavolozze, che hanno contribuito a creare la gamma cromatica del film.

Lei dipinge, colleziona arte?
Ho frequentato una scuola d’arte, so disegnare e un po’ dipingere, tutte le sue espressioni per me sono fonte di ispirazione. Non sono un vero collezionista di quadri, vivo in un vecchio appartamento vittoriano, con tante finestre e poche pareti.

Il prossimo progetto?
Un film d’epoca, ma non su un grande personaggio. Il passato e il presente mi affascinano allo stesso modo, ma ci sono delle priorità.