I documentari oggi si preferisce chiamarli film della realtà, perché capaci di fornire allo spettatore gli strumenti per una maggiore conoscenza del passato e una migliore comprensione dell’oggi, a fronte di una società multiculturale in continua evoluzione. Il documentario ha il merito di esplorare geografie ai margini cogliendone gli elementi di essenzialità e universalità, rivelando una forte predisposizione alle coproduzioni internazionali grazie anche a una nuova generazione di produttori indipendenti che talvolta sono essi stessi autori. È il cinema che più di ogni altro nasce dalla collaborazione tra diversi paesi e viaggia per il mondo creando un network dalle potenzialità non ancora del tutto esplorate. 

Nei dieci anni trascorsi dalla nascita dell’area editoriale dedicata ai documentari, Rai Cinema ha saputo intercettare un fermento creativo e produttivo che coinvolge anche le generazioni più giovani, hanno sottolineato il Presidente Nicola Claudio e l’amministratore delegato Paolo Del Brocco, presentando le nuove produzioni dal Festival di Cannes.  Autori che non avevano mai lavorato in Italia, come Gianfranco Rosi, o non avevano mai ricevuto la dovuta attenzione produttiva nel nostro paese come Roberto Minervini, hanno potuto sentirsi finalmente a casa. E altri come Pietro Marcello hanno potuto confermare il proprio talento a livello nazionale e internazionale, anche passando al cinema di finzione e contaminando il rapporto tra finzione e documentario.
Dal 2010 al 2021 Rai Cinema ha contribuito alla produzione di 475 film documentari per un investimento complessivo di 33 milioni di euro. Ha lavorato finora con 360 registi, affiancato e sostenuto 236 società di produzione, sono 519 le ore di trasmissione sui canali generalisti e 2.200 le ore trasmesse sui canali specializzati e ben 136 film documentari  hanno partecipato ai festival più prestigiosi. 

Tra i titoli in cantiere: L’ultimo Fronte di Pietro Marcello sulla sanguinosa battaglia di Stalingrado del 1942; I Dannati di Roberto Minervini ambientato durante la guerra di secessione in Arizona del 1862; La bella stagione di Marco Ponti sulla mitica Samp di Vialli e Mancini; Il viaggio degli eroi di Manlio Castagna sui mondiali di calcio del 1982;In-visibile di Adele Tulli che esplora la trasformazione dellìesperienza umana nellìera digitale; Bestiari, Erbari, Lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti in cui animali, piante e pietre raccontano la storia di noi uomini; Portrait of the Queen di Fabrizio Ferri sui nove decenni della Regina Elisabetta;The Emperor di Ruth Beckermann sul leggendario negus Hailé Selassié;I fratelli Segreto di Federico Ferrone e Michele Manzolini  sui pionieri delle riprese cinematografiche in Brasile;In viaggio di Gianfranco Rosi.