Dal 7 al 17 agosto apre i battenti la celebre rassegna

Ampio spazio al cinema italiano con una quindicina di film tra le 250 opere proposte, ospiti come Christopher Lee, Anna Karina, Faye Dunaway, Sergio Castellitto, Werner Herzog, Otar Iosseliani, Jacqueline Bisset. Sono il ricco programma del 66° Festival di Locarno in programma dal 7 al 17 agosto nella città lacustre della Svizzera italiana. Nel Concorso internazionale l’Italia è in gara con Sangue di Pippo Delbono che lo interpreta con sua madre e con l’ex leader delle Br Giovanni Senzani. Michael Caine è invece il protagonista di Mr.Morgan’s last love diretto da Sandra Nettelbeck, tratto dal romanzo La Doucer Assassine di Françoise Dorner, che uscirà in Italia a gennaio.

Considerato un festival di frontiera, Locarno continua a dare spazio e risalto a film, registi, produzioni tralasciati o non considerati sufficientemente. «Da anni il Festival ha scelto di posizionare questa attività di scoperta all’interno di un programma che contempla anche quel cinema che pur avendo i numeri dalla sua parte non si riduce a puro spettacolo, che non dissocia intrattenimento e intelligenza – sottolinea il direttore artistico Carlo Chatrian -. Il primo segnale è stato quello di dedicare la retrospettiva a George Cukor, un regista che mette in discussione posizioni acquisite, fa dell’intrattenimento e al contempo propone una visione del mondo affatto conciliante. Abbiamo cercato di far dialogare il cinema del passato con quello del presente, quello indipendente con le produzioni mainstream, il documentario con la finzione, il saggio con il film sperimentale.. È questa linea che ci ha portato a scegliere di omaggiare l’attività di Werner Herzog, di Otar Iosseliani, di accogliere in concorso registi come Sangsoo Hong, Claire Simon, Kiyoshi Kurosawa, Júlio Bressane ed esordienti».

Il Concorso internazionale comprende 20 opere, di cui 18 in prima mondiale, tra cui film di registi giovani ma già conosciuti dai frequentatori dei festival (Porumboiu, Serra, i fratelli Vega, Mouret, Cattet-Forzani, Delbono) e registi che ritornano a Locarno (Aoyama, Gianikian-Ricci Lucchi, Imbach) o più semplicemente che ritornano al cinema (Yersin, Tso chi Chang) e nomi nuovi o inattesi (Wnendt, Cretton, Pinto, Hogg, Brac). Il Concorso Cineasti del presente comprende 16 film, di cui 14 in prima mondiale e 14 opere prime.

«Alla pulizia formale abbiamo prediletto l’imperfezione, la sperimentazione tanto in una forma narrativa classica quanto in una più nuova – spiega Chatrian -. I quattordici esordi sono per noi un segnale concreto del rinnovamento de cinema e dell’attenzione del Festival nello scoprire e incoraggiare nuovi talenti». Il concorso prevede opere documentarie e di finzione, saggi e film sperimentali, film drammatici e commedie, sguardi estatici e immersioni in universi surreali. I 16 titoli della sezione Piazza Grande (di cui due dedicati alla storia del cinema) sono una finestra e uno specchio sul mondo.

Il Festival renderà omaggio a Faye Dunaway col film Network di Sidney Lumet; ad Anna Karina e a Paulo Rocha, scomparso recentemente, con l’ anteprima del suo ultimo lavoro Se eu fosse ladrão… Roubava. La sezione Fuori concorso prevede 34 lunghi e corti in prima mondiale e non, e sarà aperta dal film di Ben Rivers e Ben Russell A Spell to Ward Off the Darkness. Inoltre, in occasione del premio a Werner Herzog, saranno presentati  in prima mondiale i quattro episodi della nuova serie Death Row. Completa il quadro un Focus dedicato alla Siria con film inediti e censurati.