Lorella Cuccarini si rimette in gioco e si trasforma in cattiva. La bionda show girl più amata dagli italiani dal 18 dicembre torna in teatro, al Brancaccio di Roma, nei panni di Gothel, la mora e perfida matrigna di Rapunzel, il musical ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm.

Uno spettacolo per famiglie, delicato e divertente, ricco di effetti speciali, prodotto dal direttore artistico del Brancaccio, Alessandro Longobardi, diretto da Maurizio Colombi, con le musiche originali di Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari e, nei panni di Rapunzel e del principe-ladro Phil, i giovani Alessandra Ferrari (rodatasi come Esmeralda nel tour mondiale di Notre dame de Paris e in Giulietta e Romeo) e Giulio Corso, affiancati da 20 performers tra ballerini, acrobati, cantanti e attori.

“Questa favola ci ha contagiato” spiega Lorella, che ammette di aver faticato parecchio per calarsi in un personaggio tanto diverso dalla sua indole solare, con tante sfaccettature, maligno ma anche sensuale, buffo e alla fine quasi tenero . “E’ un ruolo elettrizzante, divertente, nuovo, con tante corde -continua, pensando alle ottime prove da cattive di star come Julia Roberts e Angelina Jolie -. A un certo punto della carriera, dopo tanti personaggi romantici a teatro ho voluto sfidarmi, fare la strega. Io sono ultrapositiva, la sua spietatezza non mi appartiene, non ne ho le corde, ci ho lavorato molto, è stata dura. Il regista – racconta l’attrice – mi ha completamente destrutturata. Maurizio ti cancella e ti ricostruisce, mi ha tolto tutti i punti di riferimento. Ho ritirato fuori quella parte di me spiritosa e brillante delle varie ‘Paperissima’, di tutte le parodie che facevo in tv con Marco Columbro”.

“Abbiamo umanizzato la storia – spiega Longobardi, fiero che siano già stati venduti 15mila biglietti -. Questa è una favola familiare, che diverte i bambini ma farà riflettere anche gli adulti, sul rapporto genitori-figli, sull’ ossessiva ricerca dell’eterna giovinezza”. E Lorella, che è più vicina a Rapunzel come indole, ma non più come età, è fiera di essere alle soglie dei 50 anni. “una donna è nel pieno della sua bellezza, anche professionale, raggiungi quella consapevolezza e leggerezza che è importante anche nel nostro mestiere”. Non stigmatizza i cattivi. “Non ci si nasce, si diventa, racconteremo cos’ha passato Gothel, non si giustifica ma si comprende, farà sorridere anche i piccoli spettatori che spero alla fine mi trovino simpatica, altrimenti dalla più amata dagli italiani diventerò la più odiata, avrò buttato al vento 30 anni di carriera!”.