Dai bombardamenti a San Lorenzo alla deportazione degli ebrei, la storia torna protagonista nella fiction Rai

La figura molto discussa di papa Pio XII, la città di Roma sotto l’occupazione nazista, i bombardamenti devastanti e il rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre 1943, sono raccontati nel tv movie Sotto il cielo di Roma, in onda su RaiUno in prima serata domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre. Realizzata da Lux Vide e Rai Fiction con partner tedeschi, con la regia del canadese Christian Duguay (Sant’Agostino, Coco Chanel e prossimamente Cenerentola) con protagonisti James Cromwell (Pio XII), Alessandra Mastronardi, Marco Foschi, Ettore Bassi (tre giovani ebrei legati da sentimenti e idee politiche) e Cesare Bocci (il segretario di Stato mons. Montini, futuro papa Paolo VI). La miniserie parte dai bombardamenti del quartiere romano di San Lorenzo e ripercorre i terribili giorni delle deportazioni degli ebrei di Roma. Molti cercarono di convincere papa Pacelli a prendere una posizione pubblica per arrestare gli scempi perpetrati dai nazisti.

Una posizione che il Pontefice non prese mai, aprendo la strada a polemiche (in particolare con la comunità ebraica) vive ancora oggi. Papa Benedetto XVI vedendo in anteprima la fiction ha sostenuto che Pio XII fu «Il padre di tutti durante la guerra. Salvò Roma e tanti perseguitati». Il presidente della Lux Vide, Ettore Bernabei, aggiunge che «Con la sua prudenza, rendendosi conto dei rischi anche sulla propria persona, si comportò con intelligenza politica e impedì che Roma fosse travolta dalla guerra». Lo sceneggiatore Fabrizio Bettelli precisa che «Non siamo degli storici, nessuno di noi pretende di mettere una parola definitiva su un tema ancora oggi usato come polemica ideologica. La figura di Pio XII – aggiunge – è stata consegnata alla storia in modo molto rigido: un Pontefice preconciliare, una sorta di monarca. Noi abbiamo cercato di evitare ogni tipo di stereotipo, anche quelli legati ai tedeschi che non erano tutti uguali, senza voler con questo fare del revisionismo».

Per Bettelli «È stato come scrivere nella tempesta. Lavoravamo in concomitanza con il processo di beatificazione durante il quale questi temi sono finiti più volte sulle prime pagine dei giornali. Abbiamo usato grande cautela nella stesura della sceneggiatura, cercando di evitare manifesti di qualsiasi posizione storica. Abbiamo tagliato le ali estreme di entrambi gli schieramenti, pro e contro Pio XII, concentrandoci sulla letteratura di testi già acclarati e fondati. Raccontiamo anche coloro che soffrivano: gli ebrei. La domanda se Pio XII avrebbe potuto fare di più, rimane aperta». «Pio XII era un tema che, prima o poi, il servizio pubblico doveva affrontare e la strada non poteva che essere una fiction su un periodo limitato nel tempo, il peggiore per Roma – commenta il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce -. Gli argomenti, grazie anche alla professionalità della Lux Vide, sono trattati in maniera non faziosa, e riproporre episodi importanti della nostra storia recente è un diritto-dovere del servizio pubblico».

Per Bernabei «È una rievocazione emotiva e storica molto veritiera, che testimonia la storia triste di quegli anni ma esalta anche le virtù del popolo romano che fu silenziosamente solidale. Nessun rappresentante ufficiale della comunità ebraica ha visto la fiction – ammette -, ma persone appartenenti al mondo della cultura ebraica hanno seguito il montaggio. Probabilmente non potevano condividere l’intera impostazione del lavoro, ma non risulta che, ad oggi, qualcuno si sia sentito offeso». Però una giornalista di Pagine Ebraiche, dopo aver visto la prima puntata, ha criticato «l’impostazione “assolutoria” della fiction e la totale assenza di fascisti nella trama».