38 Tre Forchette compongono la squadra dei migliori ristoranti d’Italia della neonata Guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso. Senza dimenticare le trattorie, i wine bar, le birrerie, gli etnici e i bistrot, i cui “campioni” sono indicati come Tre Gamberi, Tre Bottiglie, Tre Boccali e Tre Mappamondi e Tre Cocotte.  Presentata l’altra sera a roma la Guida pone al vertice Niko Romito, novità dell’anno Casa Rapisarda di Numana, Cuoco Emergente Michelangelo Mammoliti, Pastry Chef dell’anno Leonardo Zanon. Ristoratore dell’anno è Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso di Roseto degli Abruzzi; per la Miglior comunicazione digitale è premiata La Madonnina del Pescatore di Senigallia mentre per il Miglior servizio di sala  Il Faro di Capo d’Orso di Maiori e  per il Miglior servizio in albergo  George’s del Grand Hotel Parker’s di Napoli.

Sperimentazione, ricerca, laboratorio delle idee. Solo così si costruisce il nuovo e si acquista identità. È questo il sottile filo rosso che attraversa la migliore ristorazione italiana. La certezza che per essere vincenti bisogna andare a pescare nella memoria, nel nostro passato più remoto e renderlo contemporaneo. In nome di una cucina solo apparentemente semplicissima. La concretezza e l’immediatezza dei sapori è in realtà frutto di un magico mix di storia e tecnica. Sapori netti e, a far da cornice, un servizio di sala e di cantina sempre più “laico” e agile per una piacevolezza d’insieme che è diventata la vera arma vincente della ristorazione italiana.

Una realtà quanto mai sfaccettata e varia che spazia dai cuochi-imprenditori, come Romito e Alajmo, ai grandi “solisti” come Riccardo Camanini, new entry con il suo Lido 84 di Gardone Riviera nel novero delle Tre Forchette, e a solide famiglie: Iaccarino, Santini, Portinari, altra new entry nell’Olimpo con la Peca di Lonigo. Tutti impegnati, fra l’altro, a diversificare e moltiplicare l’offerta (bistrot, neo osterie, wine bar, ecc.) per democratizzare la qualità, per educare al buono e sano un pubblico sempre più vasto.

Fine dining e trattoria sempre meno “rivali” e sempre più “complici”, dunque, del sistema Italia. Un sistema che dal punto di vista culinario oggi teme davvero pochi confronti nel mondo. “Gambero Rosso è riconosciuto a livello globale come marchio di garanzia delle eccellenze italiane – dichiara il presidente Paolo Cuccia -. Nel nostro percorso continuiamo ad accompagnare le migliori aziende produttive e dell’ospitalità nella loro crescita a livello nazionale e internazionale. Grazie ai talenti presenti nel nostro Paese, si è arricchita l’offerta turistica. In molti sono attratti dall’autenticità della cucina nostrana e sono sempre più coloro che raggiungono il nostro Paese alla scoperta dell’unicità dei prodotti, egregiamente lavorati e impreziositi dal lavoro di esperti chef. Gli stessi chef che, con coraggio imprenditoriale, esportano il gusto e la tradizione italiana all’estero.”