Sicuramente ancora oggi la presentazione ufficiale di un fidanzato ai futuri suoceri rappresenta un momento importante ed atteso con nervosismo da una giovane coppia. Un evento capace di aprire le porte verso un idilliaco rapporto familiare o di spalancare la botola della disperazione se al vostro tavolo, di fronte a dei genitori a dir poco sbigottiti, siede un goffo, maleodorante pretendente con le allarmanti fattezze di un orco verde. Abbandonati due anni fa Shrek e Fiona nel pieno del loro idillio amoroso, la Dreamworks riprende ora il secondo capitolo sorprendendo i due innamorati di ritorno dalla luna di miele con un imprevisto invito da parte dei suoceri (genitori di Fiona) alla corte del “Regno Lontano Lontano” per conoscere l’eroe che ha spezzato l’incantesimo malefico. Prendendo in prestito un piccolo, quotidiano ed assolutamente probabile accadimento, gli sceneggiatori hanno costruito una nuova avventura che, pur non sorprendendo completamente come era accaduto con il fortunatissimo esordio, regala alla squadra di animazione la possibilità di costruire nuovamente un particolare mondo delle favole, caratterizzando maggiormente alcuni personaggi di contorno e dando vita a nuove creature il cui scopo è quello di parodiare gran parte dei miti di Hollywood. E così, lasciata la giovane coppia di orchi alle prese con i primi attriti coniugali, Ciuchino si trasforma in sexy destriero dall’inarrestabile parlantina ed acquista maggior spazio oltre ad una caratterialità più accentuata grazie al contrasto con un inatteso e spagnoleggiante Gatto con gli Stivali piombato sul set, a detta dello stesso Spielberg, dopo aver sostenuto un indimenticabile provino.

Improbabile Zorro capace di sfoderare occhioni imploranti da micino impaurito pur di trarre in inganno i suoi avversari si contende il primato di novità assoluta con una Fata Madrina in sovrapeso e con un Principe Azzurro dalla dubbia identità sessuale, formando una bizzarra compagnia il cui compito è di rendere questo secondo capitolo particolarmente evocativo. Infatti partendo dalla precisa ed attenta ricostruzione degli ambienti scopriamo senza alcuna difficoltà come il regno di “Lontano, Lontano” riesca ad incarnare perfettamente l’urbanistica hollywoodiana con tanto di ville delle star (naturalmente in questo caso Julia Roberts e Cameron Diaz sono state sostituite dalle ben più note Raperonzolo e Cenerentola), una Rodeo Drive popolata dai negozi più alla moda per terminare con la famosa collina su cui campeggia a lettere cubitali la scritta “Far Far Away”. Più che evidenti le intenzioni dei padri fondatori della DreamWorks (Katzenberg, Geffen e Spielberg): prendersi gioco bonariamente ma non troppo del mondo che li circonda quotidianamente, dello star system e della stessa produzione cinematografica. Non rari sono i casi in cui gli autori, per trovare soluzioni narrative ironiche e satiriche, hanno scelto di chiamare in causa pellicole del passato e del presente che in qualche modo, per qualità o per capacità d’incasso, sono rimaste impresse nella memoria del pubblico. Dunque non stupitevi se vi capiterà di trovarvi di fronte a dei deja-vù visivi, da Spider-Man, tornando indietro nel tempo fino a Da qui a l’eternità, che vi proietteranno in un’avventura in perfetto stile Mission Impossible (un poco credibile Pinocchio veste i panni dell’atletico Tom Cruise), il tutto prima che un moderno mostro di marzapane a metà tra “King Kong” e “Godzilla” riesca ad aprirsi una breccia nella roccaforte reale. Dunque un gioco di citazioni ma non solo. Celato tra la bellezza delle animazioni e l’acume dei dialoghi dissacranti l’immancabile ed irrinunciabile morale che, ancora una volta, innalza l’amore al di sopra di qualsiasi richiamo estetico. Zuccheroso e probabilmente inverosimile ma è pur sempre una favola.

di Tiziana Morganti