Assistere da casa a un concerto o a una trasmis­sione, muovendosi nello studio a 360 gradi con un visore, un cellulare o un semplice mouse, un’espe­rienza immersiva da vivere con la musica, i fan e i propri artisti e personaggi preferiti. È il progetto vi­sual di Rai Radio, annunciato da Flavio Mucciante, vicedirettore responsabile del Centro di via Asiago, che sarà lanciato nei primi mesi del 2024. “Via Asiago è oggi un luogo fisico e al tempo stesso una realtà virtuale con grandi potenzialità di sviluppo” dice Mucciante, illustrando le potenzia­lità di un corner multimediale, allestito nella storica sala A, nel quale giornalisti e visitatori possono fare direttamente esperienze di realtà aumentata (che nelle prossime settimane verrà sperimentata sul­la visual radio della Rai), pilotare le camere robo­tizzate degli studi di Roma e Milano, muoversi nel MetaStudio e nella Sala B di via Asiago, attraverso telecamere e visori a 360 gradi. Oppure scegliere l’ologramma nel Cloud e inserirlo da soli nello studio di trasmissione. “Da un lato c’è una ricerca continua sulla qualità del suono – afferma Mucciante – dall’al­tro si vuole coinvolgere sempre di più lo spettatore/ascoltatore, creando nuove possibilità di interazio­ne con i conduttori e con gli eventi live”.

Entrare negli spazi a 360 gradi sarà possibile già nei primi mesi del 2024, attraverso un player creato ad hoc. Un’im­plementazione su piattaforme social dell’esperien­za visual, che la Rai ha iniziato con Rai Radio2 prima sul web, poi sul canale 202 del digitale terrestre nel dicembre 2022. È una crossmedialità in evoluzione continua, in linea con i cambiamenti degli stili di vita delle persone e delle modalità di fruizione del pro­dotto radiofonico. “Non si tratta di replicare pedissequamente la radio in tv o viceversa – avverte Mucciante – ma di sperimen­tare nuove modalità di racconto nella costruzione dei programmi: far coesistere immagini e sound della radio con attenzione al linguaggio, al formato, alle ri­prese, alla musica, al montaggio e a tutto quello che concorre a costruire un prodotto performante su cia­scuna piattaforma di trasmissione”.

Un esempio di successo? Il progetto di Rosario Fio­rello: parte dai socia, arriva alla radio e poi in tv. Prima “L’ Edicola” su Rai Radio2, poi “Fuori programma” su Rai Radio1, oggi “Viva Rai2” in tv, in cui ogni progetto editoriale è la brillante evoluzione della formula pre­cedente. “Tutti gli indicatori, infatti – precisa Mucciante – sono concordi nell’evidenziare che la partita degli ascolti si vince sul piano della qualità dei contenuti e dei programmi proposti e non solo su quello degli apparecchi che li veicolano”. Per questo Rai Radio “ha messo in campo un forte impegno con un duplice raggio d’azione: programmi strutturati con idee ori­ginali e innovazione tecnologica”.