La Tuscia approda a Roma per svelare i segreti degli Etruschi. Gusti, abitudini, alimentazione dei sui antichissimi abitanti sono al centro della manifestazione Piacere Etrusco, in corso a Roma fino al 28 novembre, organizzata dalla Camera di Commercio di Viterbo per promuovere le eccellenze enogastronomiche e culturali locali.

Trenta gli appuntamenti in programma, a cominciare dal week end, dalle 10 alle 22, nello spazio romano dell’eccellenza Eataly all’Ostiense, in collaborazione con Slow Food Viterbo, con a disposizione del pubblico laboratori del gusto, banchi d’assaggio e show cooking con produttori e cuochi dei ristoranti della Tuscia e, fino al 28, uno spazio dove poter acquistare prodotti locali certificati.

Ma non è tutto. Dal 24 novembre esperti enogastronomi condurranno degustazioni guidate in enoteche e botteghe del gusto della capitale mentre chef stellati proporranno originali menu realizzati con prodotti tipici di qualità. (L’elenco completo degli appuntamenti con orari e indirizzi su Piacere Etrusco 2014 oppure su www.tusciaviterbese.it)

“Vogliamo aiutare il Lazio a diventare la prima regione d’Italia – spiega il presidente della Camera di commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, presentando l’iniziativa nel suggestivo Tempio di Adriano -, condividere i progetti per l’internazionalizzazione. Dobbiamo rimboccarci le maniche tutti insieme per uscire da questa crisi devastante”. “Il settore agroalimentare segna un più 7% ma importiamo ancora troppo – spiega il consigliere regionale Riccardo Valentini -. Dobbiamo far crescere le nostre aziende, la nostra sfida è far conoscere prodotti d’eccellenza, fare cultura del cibo”.

Per Domenico Merlani, neopresidente della Cciaa di Viterbo, questa manifestazione è utile “per riscoprire la bellezza della Tuscia nel tempo della romanità, un veicolo per far conoscere il territorio”. Il suo suggerimento è: “Creare una sinergia con Roma per sfruttare al meglio questa opportunità economica, creare un nuovo business partendo dai nostri prodotti, fare squadra per promuovere il sistema Lazio. Circa 230 imprese hanno già il marchio di qualità Tuscia Viterbese”.