Non c’è cosa più dolorosa di un Paese abituato al benessere che diviene improvvisamente povero. L’Argentina, per anni nazione tra le più ricche dell’America Latina, con la presidenza Menem (1989-1999, decennio di illegalità e corruzione) riesce a raddoppiare il PIL grazie ai continui prestiti del Fondo Monetario Internazionale e della World Bank ma, progressivamente, a far salire il tasso di disoccupazione dal 6% al 18%. Quasi tutte le attività vengono privatizzate e, dall’oggi al domani, molte fabbriche chiudono i battenti: gli operai – come tanti altri – si ritrovano senza lavoro. Poco prima del collasso definitivo e dell’inevitabile, oceanica rivolta del dicembre 2001, due fabbriche (la Zanon Ceramics e la Bruckman) vengono occupate dai dipendenti precedentemente licenziati che, di fatto, ne assumono il controllo. Al grido di “occupare, resistere e produrre”, altri posti di lavoro abbandonati (banche, cliniche, scuole) vengono occupati dagli ex impiegati.

Quello che Avi Lewis, giornalista canadese, e Naomi Klein, autrice del bestseller No Logo, hanno voluto filmare è, nello specifico, la “presa” (The Take, appunto) della fabbrica Forja, iniziata nell’aprile 2003. I macchinari in disuso, il silenzio che rimbomba e gli occhi umidi degli operai segnano l’inizio di un sogno: riappropriarsi del vecchio lavoro e, sull’esempio dei colleghi della Zanon e della Bruckman, autogestire la Forja – dal punto di visto produttivo e finanziario – per trasformarla in cooperativa. Lo sguardo militante dei due autori accompagna la trafila burocratica, le disillusioni e le speranze di questi uomini, delle loro famiglie, seguendo di pari passo l’evolversi della situazione generale del Paese. Un Paese che, mai come in questi ultimi anni, è stato svenduto senza criterio e che, mai come ora, sta ritornando nelle mani del suo popolo: il movimento sociale, le assemblee, le manifestazioni rivendicanti la pratica della democrazia divengono espressione di resistenza ad un sistema (quello del capitalismo neoliberista) che ne ha distrutto la dignità di esseri umani. Riprendersi il lavoro, produrre meglio e più di prima è possibile anche senza sottostare ad un padrone. The Take lo dimostra.

di Valerio Sammarco