Una soap opera italiana con un cast stellare, tutta incentrata sulla narrazione, girata quasi in presa diretta, con poche interruzioni per non perdere la tensione emotiva. E’ In Treatment, la bella serie prodotta da Sky Italia con Wildside, diretta da Saverio Costanzo, che ha portato la psicoanalisi in tv e che torna con trentacinque nuovi episodi ricchi di segreti e colpi di scena, dal 23 novembre su Sky Atlantic HD alle 19,30 e alle 23,10 (e su Sky Cinema Cult HD alle 20,30).

Sergio Castellitto continua a dare il meglio di sé nei panni dello psicoanalista Giovanni Mari in questo nuovo viaggio nell’inconscio di vecchi e nuovi pazienti. Sul divano del salotto- studio della nuova casa dove abita da solo dopo la separazione dalla moglie, torna a sedersi la coppia interpretata da Barbora Bobulova e Adriano Giannini, in procinto di separarsi, accompagnata dal figlio adolescente obeso (il bravissimo Francesco De Miranda) che entrerà anch’esso in terapia.
Tra i nuovi pazienti l’ingegnere Michele Placido in preda ad attacchi di panico, in profonda crisi con la figlia (Alba Rohrwacher), una studentessa malata di cancro decisa a non curarsi (Greta Scarano), l’avvocato Maya Sansa sua ex paziente che riprenderà le sedute ma dovrà anche difenderlo dall’accusa di un padre di esser responsabile del suicidio del figlio Dario (Guido Caprino)che lui aveva in cura.
Ad aiutarlo a fare i conti con se stesso e con la propria solitudine l’amica psicanalista Licia Maglietta e l’ex fidanzata del liceo Isabella Ferrari che farà tornare a galla ricordi preziosi per dare un nuovo senso alla sua vita.

La serie italiana adattata dall’omonima serie americana di HBO, è anch’essa ispirata al format israeliano Be Tipul, scritto e diretto da Hagai Levi, da cui sono stati realizzati adattamenti per ben tredici paesi. “Abbiamo lavorato su un testo bellissimo stando attenti a non danneggiarlo nel trasportarlo nella nostra realtà, enfatizzando certi tabù italiani come il tradimento, spiarli attraverso il filtro dell’analisi” confessano gli sceneggiatori .
“Ho lavorato quasi in presa diretta, con ciak lunghissimi anche di trenta minuti filati. Si girava un episodio al giorno per dare più immediatezza e verità alle storie”  racconta Costanzo. Rispetto alla prima serie c’è il dramma dello psicoanalista. “Mari diventa più fragile, più aggressivo, più umano –spiega Castellitto-. Il successo di questa serie è dovuto al riconsegnare lo spettacolo alla parola, all’immagine che c’è dietro. Si rallenta, ci si ferma, non solo come si fa oggi di fronte a un dramma, a un evento traumatico. Per un attore la parola è come un ‘effetto speciale’ dentro la vorticosità di tante serie, qui per fortuna c’è ancora spazio per la lentezza”.

Michele Placido non poteva dire no al “ritorno della parola” in tv. “Non sono mai andato in analisi – confessa- , siamo otto fratelli, si parlava anche troppo tra noi. Ma la gente ha bisogno di ascoltare, noi rispetto a quelli dell’Isis abbiamo la parola libera, il teatro”. Isabella Ferrari è l’imprevisto che porta il disordine in una serie ordinata. “Con Mari tiriamo fuori le rispettive frustrazioni – racconta l’attrice -. Ho provato  un senso di pericolo a sedermi su quel divano, sei nudo nella tua solitudine”.
Per Bobulova invece stavolta è stato più semplice. “Amo gli imprevisti – dice – e in questa serie ce ne sono di più”. “Sono l’unico che soffre nel vedere i genitori litigare – confida De Miranda – così cerco di aggiustare la coppia, mi chiudo, e mangio”.
Ogni lunedì su Sky On Demand sarà possibile vedere in esclusiva tutte insieme le cinque puntate della settimana.