La sete di conoscenza può cambiare il mondo. Per attirare i giovani verso la scienza la tv pubblica manda in onda venerdì 3 febbraio alle 15,20 su Rai3 l’interessante docufilm Fabiola Gianotti, alle origini dell’Universo che mostra come si diventa una degli scienziati più importanti al mondo. Il documentario scritto da Chiara Avesani con la collaborazione di Guido Barlozzetti, diretto da Matteo Delbò e prodotto da Rai Documentari, ripercorre la vita di Fabiola Gianotti, la fisica che dal 2016 dirige il CERN di Ginevra.

“Conosciamo solo il cinque per cento dell’Universo, c’è ancora tanto da scoprire – dichiara la protagonista del film, alla presentazione nella sede Rai di Roma -. E’ un omaggio alla ricerca e a chi vi dedica la vita per capire – sottolinea -. Sedicimila scienziati di tutto il mondo lavorano insieme, esaltando il valore della pace. Sono arrivata alla scienza spinta dalla curiosità – racconta -, la nostra formazione universitaria è la migliore al mondo, la scienza è importante perché può contribuire a risolvere le sfide attuali, come i cambiamenti climatici, le nuove fonti energetiche, la salute. Il nostro è un lavoro di squadra di migliaia di persone, la scoperta del Bosone di Higgs ha avuto un ruolo determinante, è la chiave per capire di più come funziona l’universo”.

Fin dall’infanzia, Fabiola si dimostra curiosa, cresce a Milano, dove studia letteratura, arte e musica, suona il piano ed è un’esperta danzatrice. La sua formazione umanistica sarà fondamentale per arrivare ai vertici della scienza che con la musica condivide un linguaggio universale. Così come fondamentale sarà la biografia di Marie Curie, che l’affascina al punto da scegliere gli studi scientifici e l’Università di Fisica, dove incontra il suo mentore scientifico. 
Poi l’arrivo al CERN come giovane ricercatrice e la scoperta della comunità scientifica internazionale di Ginevra. Un paradiso, con ragazzi di tutto il mondo uniti all’insegna della ricerca, dove è possibile confrontarsi con fisici di fama mondiale. Dal racconto delle origini del CERN – con il fallimento del progetto USA – al successo del laboratorio europeo nella campagna svizzera, il film fa rivivere la scoperta più importante della fisica degli ultimi 50 anni: il bosone di Higgs, la particella di Dio. 

Al racconto dalla viva voce di Fabiola Gianotti si alternano le testimonianze di chi l’ha conosciuta: Veronica Pivetti, che da bambina ha lavorato al doppiaggio insieme a lei e ne ha apprezzato il rigore; l’amica Paola Catapano, divulgatrice scientifica che la definisce “la donna di tutti i record, l’unica con un doppio mandato al CERN”; i colleghi del CERN Gian Giudice e Ludovico Pontecorvo e l’amicizia con il più grande violoncellista di fama mondiale Yo-Yo Ma. E ancora Renzo Piano, che ha progettato per il Cern Science Gateway, un nuovo centro espositivo dedicato alla divulgazione scientifica dove accogliere i giovani, che racconta di aver avuto la sensazione di conoscere Fabiola da sempre, forse perché ad accomunarli ci sono stessi percorsi di ricerca e uno sconfinato amore per il sapere.